venerdì 14 marzo 2008

PSICORIFLESSIONI II

Un pochino in ritardo... ma ecco la seconda psicoriflessione!

L’ESSENZA DELLA TAZZINA

Viviamo tutti in un vassoio.

Anzi, viviamo in un enorme tavola - tipo quella dei film in cui i due commensali distano miglia e miglia l’uno dall’altro- piena zeppa di vassoi.

Tavola piena di vassoi.

Vassoi stracolmi di piattini, piatti, piattoni, ciotole, ciotoline, zuccheriere, caraffe, caraffine, tazze, tazzine.

La tazzina.

Partiamo da lei- e fermiamoci a lei che è più che sufficiente-.

Tazzina: recipiente tondo e basso, con uno o due manici ad ansa- di porcellana, di ceramica;-da tè, da caffelatte, da consommè.

Che tipo di tazzina?

Tendenzialmente una tazzina con il beccuccio. Certo il beccuccio in una tazzina non c’entra nulla ma per noi abitanti dei vassoi la tazzina ha sempre un beccuccio. Più largo o più stretto ma comunque c‘è.

Se no come sarebbe possibile entrare e uscire da una tazzina all’altra?

Il mondo dei vassoi microcosmo di micro e macro paranoie.

Nella tazzina potrei sguazzare serenamente pensando a tutte le varietà di liquidi che contiene, spostandomi da un vassoio all’altro con serenità. E invece no. La convinzione di certe tazzine è quella di vivere in un grande vassoio comune. Un vassoio senza bordi- per permettere ad altri vassoi di invadere il proprio- e tazzine apribili. Apribili per mezzo di piccole e quasi invisibili porticine da cui passano un sacco di ospiti anche non invitati. Eppure si sa che l’ospite dopo tre giorni puzza. Niente da fare. L’abitante di certe tazzine perde del tutto la cognizione spazio temporale e come in una grande comune entra ed esce fa entrare e uscire gente da ogni parte. Il vassoio è un caos di incroci sconnessi e ultraconnesi di tazzine rotte aggiustate aperte chiuse.

Il fenomeno noto come disturbo da vassoiomania e più nello specifico ritrovabile nei manuali degli specialisti alla voce D.A.T. ( disturbo atipico tazzinismo) presenta soggetti caratterizzati da incapacità di vivere e gestire la propria tazzina e portati a creare con il vassoio – dal quale appunto la definizione di vassoiomania- rapporti di continuo interscambio invasivo e non indipendentemente decisionale.

I soggetti afflitti da D.A.T. difficilmente riconoscono il valore della loro tazzina come oggetto privo di beccuccio ma dai confini morbidi e quindi portati verso la relazione. La loro tazzina è di porcellana, non è modellabile e presenta numerose incrinature e aperture che causano regolari fuori uscite di liquidi da una tazzina all’altra all’interno del vassoio.

Scopo degli specialisti riportare le tazzine sulla tavola ed eliminare i vassoi per permettere un più libero fluire di contatti. Secondo obiettivo rattoppare tazzine incrinate e modificare il materiale con una piccola componente di autostimax plus – ultimo ritrovato nel campo- particolare collante che permette alla tazzina di modellarsi nell’incontro con le altre tazzine senza rischiare rotture, interazioni troppo ravvicinate e non richieste.

Difficilmente il D.A.T si presenta come disturbo isolato e spesso è accompagnato da disturbi quali il badantismo in soggetti nati da neuroni ma la discussione è ancora aperta.

Speciali squadre di restauratori stanno sperimentando sul campo l’uso dell’autostimax plus e le statistiche presentano un miglioramento di più dell’ 80% della vassoioamania in tazzine trattate con questo ultimo ritrovato della moderna psicoedilizia.

Si può iniziare a fantasticare su una tavola piena di tazzine e senza gli obsoleti vassoi per il cui futuro smaltimento si sono già proposti volontari molti degli ex afflitti da D.A.T.

Pare infatti che aggiustata una tazzina con l’aiuto dell’autostimax plus automaticamente si scateni un processo di restauro autonomo delle tazzine circostanti il che permette una più sana relazione tra le medesime.

E’ aperta la campagna di raccolta fondi “uscire dal D.A.T.”, fondi da ricercarsi autonomamente contando sulla solidarietà tra tazzine visto che il governo che presiede alla tavola, nonostante la diffusa presenza del disturbo, non ha stanziato fondi sufficienti per l’acquisto di autostimax plus.

Aquesta è a vida